La mia dichiarazione di ieri, in merito alle parole della ministra Roccella, va nella direzione della solidarietà e della libertà dalla violenza e dalle guerre. Delle donne arabe, musulmane, ebree, ucraine, e di ogni colore della pelle e con ogni credo. Essere solidali vuol dire accogliere e sostenere. Rimando al mittente le osservazioni della senatrice Mieli, con la richiesta di rispondere politicamente e con azioni concrete per il contrasto alla violenza alle donne” – dichiara Antonella Veltri, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza. “Che fine ha fatto il piano e cosa stanno facendo per prevenire e contrastare la violenza alle donne?”

“Sappiamo” – continua Veltri – “che le donne pagano tutte un prezzo troppo alto per errori che gli uomini potenti della terra compiono e continuano a perseverare: scelte scellerate che coinvolgono l’intera umanità. Che riflettano su questo, piuttosto che continuare a stigmatizzare le piazze e chi, per fortuna, le popola”.

“Siamo in una situazione di progressivo impoverimento e precarietà del lavoro, soprattutto femminile. La salute riproduttiva delle donne è sempre più sotto attacco, con proposte di legge depositate da parlamentari di partiti al governo che vanno nella direzione di tormentare le donne che scelgono lVG, come la proposta di far ascoltare il battito cardiaco del feto o quella del riconoscimento della sua personalità giuridica. Ci dica Giorgia Meloni che cosa vuole fare per questo temi: salute riproduttiva delle donne, precariato, gap salariale, povertà. Tutte questioni strettamente legate al tema della violenza” – conclude la presidente.