I Centri antiviolenza D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza promuoveranno azioni di resistenza e monitoraggio nei territori e a livello nazionale. I centri antiviolenza conoscono la violenza istituzionale e daranno sostegno alle donne, valutando – qualora vi siano le condizioni e insieme alle donne stesse – iniziative legali, monitorando la corretta applicazione della legge 194.

La decisione del Governo Meloni di aprire i consultori alle associazioni pro-vita desta grande preoccupazione, anche per l’alto rischio di vittimizzazione istituzionale cui potrebbero essere esposte le donne.

Ci troviamo davanti ad una scelta politica che mira a ostacolare l’autodeterminazione delle donne usando strumentalmente parte della legge sull’interruzione volontaria della gravidanza che, all’articolo 2 prevede che “I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”. Nel 1979 il legislatore aveva previsto un sostegno alle donne che avessero già scelto la maternità con il coinvolgimento di associazioni che intervenissero dopo la nascita del bambino, e non quando la donna sta prendendo la sua decisione.

Conosciamo la crociata ideologica che – da anni – queste associazioni portano avanti contro la legge 194, senza risparmiare offese alle donne che abortiscono, arrivando fino all’incitamento all’odio. Come possono lavorare per una piena applicazione della legge 194 associazioni che da anni si battono per abolirla e che considerano un crimine l’interruzione volontaria della gravidanza? A quali situazioni di pressioni psicologiche potranno essere esposte le donne che vogliono poter scegliere liberamente?

I consultori devono tornare a essere luoghi di libertà e autodeterminazione per le donne, con finanziamenti adeguati, come previsto dalla legge. Altrettanto importante è il finanziamento della contraccezione d’emergenza e la sua effettiva fruibilità da parte delle donne.