“Siamo indignate e offese di fronte alla riproposizione dei soliti, triti e ritriti stereotipi sessisti per cui le donne sarebbero corresponsabili della violenza subìta, ripetuti per giunta riferendosi a donne vittime di femminicidio, uccise dai loro partner o ex spesso al termine di una vita di maltrattamenti e violenze. Una retorica inaccettabile, una rivittimizzazione a mezzo stampa insostenibile”.

Antonella Veltri, presidente di D.i.Re, commenta così le parole di Barbara Palombelli, che intervenendo allo Sportello di Forum, su Rete 4, ieri, a proposito della tragica ondata di femminicidi delle ultime settimane, ha detto “A volte è lecito anche domandarsi: ma questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati oppure c’è stato un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte?”.

“È lungo il percorso da fare. Chiediamo le pubbliche scuse, che non bastano certo, di chi ha messo sullo stesso piano le donne morte per mano maschile e il presunto atteggiamento ‘esasperante e aggressivo’ di chi oggi non c’è più”, prosegue Veltri.

“Mentre si discute di inserire la violenza di genere tra le nuove aree di criminalità elencate nel trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, ci troviamo a contrastare con forza in Italia un pensiero che offende e lede la dignità di tutte le donne”, aggiunge.

“Non è accettabile che passi in silenzio il messaggio che a provocare la morte delle donne per mano maschile sia ‘altro’. Niente e nulla può giustificare la violenza alle donne. Di questo bisogna che tutte e tutti siano consapevoli”, conclude la Presidente di D.i.Re.