“Pensare che la Casa internazionale delle donne di Roma debba essere solo un progetto imprenditoriale che non deve gravare sulle casse del Comune, e disconoscere il valore anche economico di tutte le attività, prestazioni e produzioni culturali e sociali che vi si realizzano in totale gratuità, significa non avere alcuna visione politica di cosa è un luogo come questo”.

D.i.Re, Donne in rete contro la violenza – la rete nazionale che riunisce 81 organizzazioni in 18 regioni che gestiscono case rifugio e centri antiviolenza – si schiera con le attiviste della Casa internazionale delle donne che domani dalle 12.30 presidieranno il Consiglio comunale in risposta al rapporto di 6 consigliere M5S della Commissione delle Elette che ha giudicato “fallito il progetto”.

“Vogliamo ricordare che è proprio grazie a luoghi come questo, dove il pensiero e il fare delle donne trova espressione, che sono stati conquistati diritti imprescindibili che hanno beneficiato la società tutta”, afferma Lella Palladino, presidente di D.i.Re.

“Questa è la nostra storia. Ma c’è ancora molto da costruire, come dimostra l’inarrestabile onda di violenza contro le donne che percorre la nostra società. Per questo chiediamo alla Sindaca e alla Giunta di impegnarsi per trovare una soluzione per la Casa internazionale delle donne che non può essere lo sfratto”, conclude Palladino.