L’artista Fiorella Mannoia, a Varese per una tappa del suo Combattente Il Tour, ha visitato la sede di EOS Varese, il Centro di ascolto e di accompagnamento contro la violenza e il maltrattamento alle donne.

Una visita graditissima, che le responsabili di EOS hanno concordato con D.i.Re Donne in rete contro la violenza, il coordinamento nazionale dei Centri antiviolenza d’Italia.

Nei mesi scorsi, infatti, Fiorella Mannoia insieme a Loredana Bertè e a numerose altre artiste, ha realizzato il concerto/evento Amiche in Arena contro la violenza sulle donne che è diventato anche un progetto discografico in cd e dvd. I fondi ricavati dal progetto Amiche in Arena sono stati destinati a D.i.Re.

Grazie a questa donazione sono stati finanziati 10 progetti in altrettanti Centri antiviolenza della Rete D.i.Re su tutto il territorio nazionale.

Tra questi il progetto realizzato dal Centro EOS di Varese che ha potuto così ringraziare di persona l’artista oltre a farle conoscere la storia ventennale del Centro e il progetto finanziato da Amiche in Arena.

L’incontro, avvenuto in forma privata, è stato l’occasione per presentare le attività e i progetti del centro, ma anche per dialogare con l’artista sui temi della violenza di genere, temi a cui Fiorella Mannoia è da sempre particolarmente sensibile.

Con semplicità e spontaneità Fiorella Mannoia e le volontarie del Centro si sono confrontate sulla necessità che le donne per prime prendano coscienza dei loro diritti e della loro forza, ma anche sull’importanza di avere spazi e strutture dove le donne possano trovare ascolto, il tempo per se stesse per trovare consapevolezza e per confrontarsi con altre donne.

“Siamo felici e orgogliose che Fiorella Mannoia abbia visitato la nostra associazione – dice Olivia Ghelfi, presidente di EOS Varese. In particolare siamo contente per il lavoro che queste artiste hanno fatto a favore dei Centri antiviolenza. Perché anche questo è un modo per far giungere il messaggio contro la violenza ad un grande numero di persone. Grazie al lavoro che in questi anni Centri come il nostro hanno fatto, il fenomeno è emerso in tutta la sua gravità, e ci ha fatto capire quante ancora sono le azioni che i nostri politici e amministratori locali devono fare perché questo drammatico fenomeno venga affrontato in tutta la sua gravità”.

“I centri d’ascolto sono innanzitutto un punto di incontro tra le donne, dove queste possono trovare uno spazio di legittimazione delle loro esperienze e della loro vita. Non sono mai giudicate e tutto quello che dicono resta qui, nel rispetto della loro storia e della loro privacy. Il lavoro che noi facciamo è quello di accompagnarle e di far loro prendere coscienza della loro dignità, del loro amor proprio e dei loro diritti. Nessuna decisione è presa per loro, ma le sosteniamo e le accompagniamo in questo cammino che spesso è lungo, doloroso e faticoso, ma che porta al riscatto della donna”.

Il progetto che prenderà vita a Varese, anche grazie al contributo di Amiche in Arena, si chiama “La stanza delle donne” e permetterà di realizzare un punto di incontro per donne italiane e straniere dove trovarsi per conoscersi, parlarsi e approfondire le rispettive culture nei diversi ambiti delle loro vite. Una stanza dove le donne potranno dedicarsi all’incontro ma anche a diverse attività creative, artistiche e culturali.

Un “dono” anche per il quartiere di Biumo Inferiore, una zona di Varese ritenuta storicamente degradata e ora abitata da molte famiglie straniere di diverse provenienze, le cui donne potranno sicuramente trovare spazio, ascolto e la possibilità di intraprendere un percorso di uscita dalla violenza familiare.