In Italia, una donna su tre subisce o ha subito una qualche forma di violenza e i Centri antiviolenza D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza ne accolgono circa 21.000, ogni anno. Un dato drammatico che ci ricorda che lottare per i diritti delle donne significa anche progettare un futuro libero dalla violenza.

I centri antiviolenza D.i.Re sono sempre in prima linea. Luoghi di ascolto, accoglienza e sostegno, dove le donne possono uscire dalla spirale della violenza e ricominciare una vita nuova, libera e autonoma.

In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, D.i.Re vuole ribadire che la violenza ha un genere.

Le attività per contrastarla, quindi, devono essere progettate e realizzate tenendo conto di questa specificità, con la valorizzazione dell’esperienza dei Centri antiviolenza e delle loro attiviste, con l’attenzione al rischio di neutralizzazione di questi luoghi politici di accoglienza, che le politiche nazionali stanno facendo emergere” dichiara Antonella Veltri, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza

Le attività di prevenzione devono essere progettate in collaborazione con chi conosce questo fenomeno, così strutturalmente radicato nella nostra società: i Centri antiviolenza che da decenni lavorano al fianco delle donne, nella società e con le istituzioni per contrastarlo. Proprio dalle istituzioni ci aspettiamo una presa di posizione concreta: la pubblicazione del Piano nazionale antiviolenza, ormai scaduto dallo scorso mese di dicembre. Non sono certo eclatanti azioni sporadiche che potranno fare la differenza nel percorso di eliminazione della violenza maschile alle donne” conclude la presidente.