Le politiche della Giunta Maroni colpiscono ancora, cercando di togliere parola pubblica ai Centri Antiviolenza della regione Lombardia.
Nonostante la legge n.11 del 2012 e la Convenzione di Istanbul riconoscano l’esperienza e l’impegno dei Centri Antiviolenza e diano chiare indicazioni su forme di cooperazione e finanziamenti, nel convegno del 12.3.2015, che si
terrà presso il palazzo della Regione, la voce dei centri antiviolenza della Lombardia non esiste.
Nonostante le continue riunioni di tavoli a cui veniamo chiamate a portare idee, contenuti ed esperienze, ultima e pericolosa invenzione è quella di definire ospedali, consultori, sportelli e servizi come centri antiviolenza pubblici ingannando e creando confusione fra le donne.
Gli unici Centri Antiviolenza sono quelli delle donne, gestiti dalle donne che forniscono alle donne sostegno, accoglienza, ospitalità, libere scelte e garantiscono anonimato e segretezza reali.
Dagli anni ’80 le nostre azioni a favore delle donne vittime di violenza hanno cambiato la percezione della violenza domestica in Italia e in Europa: abbiamo dato parola alle donne che subiscono violenza e non ce la faremo togliere.
Per questa ragione i Centri Antiviolenza della Lombardia organizzano un sit-in giovedì 12 marzo 2015 alle ore 14 davanti al Palazzo della Regione (lato via Melchiorre Gioia, 39) e invitano la cittadinanza a partecipare.