Dora_Progetti_DireEsiste una correlazione tra l’aver subito violenza e l’insorgenza del tumore al seno? Una donna su 4 in Italia subisce violenza nel corso della propria vita da parte del partner o ex partner o di un conoscente. A 1 donna su 8 in Italia viene diagnosticato un cancro al seno; questo implicherebbe che 1 donna su 6 subisce violenza e manifesta una neoplasia mammaria. La ricerca Dora. Double Risk Assessment (Verifica del doppio rischio), sostenuta dalla Susan Komen Foundation, punta a illuminare la correlazione tra donne vittime di violenza e neoplasia mammaria.

Seppure non sia possibile stabilire un nesso di causalità fra violenza e cancro, è vero che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2012) ha evidenziato come la violenza ha implicazioni dirette e indirette sulla salute e fra cui patologie quali il cancro.

Le donne che subiscono violenza e che hanno o hanno avuto un tumore al seno sono doppiamente a rischio dell’insorgenza di problemi di adattamento, insonnia, ansia, depressione non avendo la possibilità di affrontare e gestire e risolvere in contemporanea questi due problemi. Una donna che subisce violenza a cui viene diagnosticato un cancro al seno (questo vale anche per altre neoplasie) non ha spesso la possibilità oggettiva e psicologica per sottoporsi alle cure del caso, e soprattutto farlo con un atteggiamento positivo e un sostegno sociale e familiare di conforto.

Questo potrebbe aumentare il rischio di mortalità o di acutizzazione della patologia, a causa di una diagnosi tardiva o di scarsa compliance medica.

Susan Komen Foundation, i Centri Antiviolenza della rete D.i.Re, insieme alla Professoressa Anna Costanza Baldry della seconda Università di Napoli hanno costruito e stanno portando avanti questa una ricerca pionieristica in quest’ambito, per valutare l’impatto del cancro su donne che vivono situazioni di violenza e maltrattamento.

Dora intende sperimentare, nella procedura di accoglienza delle donne ai Centri uno screening conoscitivo a tutela della salute e di incidenza della malattia. Grazie a questo screening si otterrà un primo quadro conoscitivo dell’incidenza del fenomeno, della recidiva e di alcuni altri parametri come capacità di coping, wellbeing, resilienza, hope.

La conoscenza di questi ‘parametri’ pensiamo possano permettere di intervenire con quelle donne che riconosciamo essere particolarmente a rischio, quelle cioè che hanno o hanno avuto il cancro ma non seguono con costanza le cure, per i problemi di violenza che subiscono, o quelle che subendo violenze non fanno i previsti regolari controlli.

I centri antiviolenza della rete D.i.Re coinvolti nella ricerca sono Ananke di Pescara, Coop. Eva di Casal di Principe, Cerchio delle relazioni e Per non subire violenza di Genova. I risultati della ricerca, verranno presentati nel corso del 2018 in eventi dedicati che si svolgeranno nei territori dei Centri Antiviolenza che hanno partecipato alla ricerca.