Nel grande e affollato mondo dell’informazione, la narrazione della violenza sulle donne è [quasi] sempre relegata nelle pagine della cronaca come elemento di costume, curiosità, cronaca rosa o cronaca nera.

Quello di cui siamo convinte è che il fenomeno della violenza maschile contro le donne non potrà essere scalfito fino a quando non verrà affrontato per la sua valenza politica e per la sua caratteristica strutturale.
Crediamo, infatti, che sia importante che la narrazione della violenza cambi tono, ma – soprattutto – cambi profondità di approccio.

Ancora oggi, nonostante anni di dibattiti e prese di posizione autorevoli [come per esempio il Manifesto di Venezia voluto da USIGRAI E GIULIA], la narrazione della violenza continua a riproporsi identica a se stessa. Una narrazione che ci vede protagoniste della cronaca. Ci capita di poter avere il nero o il rosa, come colore di accompagnamento. Ma restiamo nella cronaca.

#FATTEDICRONACA

Abbiamo voluto denunciare questa modalità di ridimensionamento a fatto di costume (a volte, malcostume) con una campagna che dicesse a tutti e a tutte che siamo anche altro. Non solo cronaca.

Fino a quando la cosiddetta questione femminile non diventerà “mainstreaming” e non occuperà trasversalmente tutti i capitoli della politica nazionale, i provvedimenti – già scarsi – che riguardano il contrasto alla violenza sulle donne resteranno sterili. Il cambiamento va agito a livello strutturale, come strutturale è il fenomeno che vogliamo contrastare. L’opposizione al sessismo, la condivisione di nuovi valori per la valorizzazione delle differenze e la parità [vera] dei diritti tra cittadine e cittadini

È da tempo che si è superato il limite, anche quello del buonsenso, dell’esclusione delle donne – di oltre la metà della popolazione italiana – dalle scelte politiche e strategiche del nostro Paese. E non sembra che questa abitudine stia avendo effetti positivi sulla costruzione del futuro.

Non c’è più tempo. La politica deve farsi carico della violenza sulle donne, trovare soluzioni e attuarle. In questo processo di evoluzione, l’informazione deve maturare: non è più possibile relegare la comunicazione sulla violenza al margine, in trafiletti o spazi non congrui. Le donne sono protagoniste delle loro vite, devono esserlo anche nella vita pubblica. Gli stereotipi di genere pervadono tutti gli ambiti della nostra esistenza e determinano anche la lettura che viene fatta di accadimenti che dovrebbero essere trattati in modo obiettivo.” dichiara la presidente Antonella Veltri.

Abbiamo voluto denunciare questo modo di affrontare la violenza, declinandolo negli ambiti che – più di altri – ci vedono ai margini, perché la violenza si nasconde dentro ad abitudini e convenzioni a cui tutti e tutte siamo stati educati: #giustizia, #educazione, #lavoro.

È possibile immaginare un futuro prossimo nel quale le questioni che riguardano il lavoro, la giustizia, l’educazione saranno rappresentate nelle categorie corrette, anche se parlano di questioni femminili?

 

Link alla brochure #fattedicronaca

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