Prossimo appuntamento formativo del progetto ‘Lavoro di Rete e Advocacy’ sostenuto con Fondi Otto per Mille – Chiesa Valdese: ‘La Convenzione dell’Aja sulla sottrazione internazionale dei minori: uno strumento vantaggioso per le donne in situazione di violenza? L’esperienza delle Hague Mothers‘.
L’incontro online sarà mercoledì 21 maggio dalle 16.30 alle 18.30.
Come per gli altri incontri è prevista la traduzione consecutiva dall’inglese.
*Per partecipare è necessario compilare il seguente modulo.*
Ruth Dineen – attivista e coordinatrice internazionale delle FiLia Hague Mothers – illustrerà i principi fondamentali della Convenzione dell’Aja e fornirà indicazioni su come offrire sostegno concreto alle madri coinvolte in tali procedimenti.
La Convenzione del 25 ottobre 1980, regolamenta gli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori; è stata ratificata dall’Italia e resa esecutiva con la legge 15.1.1994 n. 64, con la quale regola i rapporti tra Italia e Stati aderenti alla Convenzione.
Si parla di sottrazione internazionale quando un minore, avente la residenza abituale in un determinato Stato, è condotto in un altro Stato senza il consenso del soggetto che esercita la responsabilità genitoriale, che comprende il diritto di determinare il luogo di residenza abituale del minore. E’ equiparato alla sottrazione, il trattenimento del minore in uno Stato diverso da quello di residenza abituale, effettuato senza il consenso del genitore o di altro soggetto titolare dell’affidamento.
I casi di donne, madri di minori, che si allontanato dall’Italia per fuggire a situazioni di violenza o arrivano in Italia da altro paese, sono molto frequenti; così come lo sono le situazioni dove il padre sottrae i figli alla madre per portarli (e spesso lasciarli) nel suo paese di origine diverso dall’Italia. La Convenzione dell’ Aja interviene in questi casi, arrivando spesso a decisioni che non risultano risolutive nell’interesse superiore dei minori. Sempre più frequentemente si avvantaggia il genitore che riesce a difendersi meglio, ovvero colui chi dispone delle risorse economiche per sostenere lunghi e complicati procedimenti giudiziari davanti a giudici civili di due paesi diversi. Sono noti i troppi ostacoli di accesso alla giustizia che incontrano soprattutto le donne in situazioni di violenza, soprattutto quando la violenza viene negata nelle aule giudiziarie.
Per questi motivi, alcune madri coinvolte in queste procedure hanno fondato in Gran Bretagna l’associazione “Hague Mothers”, con l’obiettivo di sostenere questi casi nonché di svolgere un’importante azione di advocacy e empowerment a favore delle madri coinvolte in questa tipologia di situazioni.