Una strage senza fine

Le politiche scellerate seminano paura e continuano a rendere possibili le stragi come quella che pochi mesi fa ha listato a lutto le spiagge italiane e l’ultima, terrificante tragedia nel mare greco.

Due bandiere, medesima vicenda, con la complicità dell’Europa.

Ci troviamo sempre di fronte ad una ipocrita e momentanea commozione, senza riuscire a vedere azioni concrete volte a fermare le stragi; infatti, le politiche restrittive in materia di immigrazione, mettono i migranti nella condizione di dover scegliere a quale tipo di morte andare incontro: la probabile morte in mare, affrontando traversate disumane oppure la morte per cercare di far valere diritti umani che dovrebbero essere universalmente tutelati.

Ci domandiamo – afferma Antonella Veltri, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza – quali siano i risultati ottenuti dalla presidente del Consiglio nei suoi ultimi viaggi in Libia e in Tunisia. Leggere di accordi con i paesi di transito per limitare le partenze in assenza di procedure legali e controllate ci spaventa e sicuramente non fa altro che rendere più pericolosi i viaggi di chi scappa da fame, guerra e violazione dei diritti umani” – continua la presidente. “In Italia l’accoglienza viene criminalizzata e chi dovrebbe essere accolto viene invece trattato in modo disumano: le ultime indagini sui CPR raccontano molto della modalità di accoglienza che negli ultimi anni si è sviluppata nel nostro paese” conclude Veltri.

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