Pechino 20 anni dopo: i diritti umani delle donne sono ancora da conseguire. A New York la parola alle donne

Cristina Karadole* e Monica Tesone**

Tra il 9 e il 20 marzo 2015 si terrà a New York, nella sede dell’Onu, l’appuntamento annuale della Commissione delle Nazioni Unite sullo “Status of Women” (CSW). Si tratta della 59ª sessione della CSW, struttura dedicata alla promozione dei diritti delle donne e dell’ uguaglianza di genere, che fa parte degli organismi del Consiglio Economico e Sociale dell’Onu (ECOSOC).

Dal 1996 essa ha il compito, oltre che di elaborare standard mondiali per il miglioramento della condizione delle donne e il rafforzamento della loro posizione nella società, anche quello di monitorare e verificare i progressi degli Stati membri dell’Onu nel raggiungimento degli obiettivi posti e in generale nell’attuazione dei principi sanciti dalla Piattaforma di azione di Pechino del 1995.

Come è noto, in quella sede per la prima volta migliaia di donne di tutto il mondo si sono incontrate per affermare che i diritti delle donne sono diritti umani fondamentali e rivendicare la legittimità di guardare il mondo in un’ottica di genere in ogni ambito, sociale, politico, economico e culturale. Ma è stata anche la prima volta che il tema della violenza maschile contro le donne ha costituito un tema cruciale in tutte le analisi e considerazioni, esplicitando l’urgenza di elaborare politiche per combatterla in tutto il mondo.

Alla CSW partecipano non solo delegate/i ufficiali dei governi, ma anche migliaia di militanti nei movimenti delle donne. Le rappresentanti delle donne di tutto il mondo, impegnate in diversi ambiti di promozione dei diritti delle donne, possono quindi portare la loro voce ed esperienza nei palazzi dell’Onu, contribuendo alla definizione di principi, azioni e obiettivi che poi i singoli Stati sono tenuti ad applicare.

Particolarmente rilevante sarà la sessione di quest’anno dedicata, in coincidenza con la ricorrenza dei 20 anni da Pechino, a stilare un bilancio su questo lungo percorso, sui progressi raggiunti e i gap ancora da colmare rispetto alla condizione delle donne nel mondo.

L’Italia, come tutti gli altri paesi, parteciperà in veste ufficiale con il Dipartimento per le Pari Opportunità, così come saranno presenti donne italiane delle ONG da sempre impegnate nel campo dei diritti delle donne.

La presenza di alcune attiviste di D.i.Re, provenienti da Pisa, Bologna e Roma invitate anche a partecipare ai panel governativi, rappresenta un‘altra occasione di visibilità internazionale per D.i.Re, dopo la Beijing + 20 UNECE Regional Review di Ginevra, a seguito del riconoscimento nel luglio 2014 dello status consultivo presso il Consiglio Economico Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC).

Sono previste in agenda moltissime sessioni sulla lotta alla violenza maschile, con la presenza sia delle reti mondiali, come il Global Network of Women’s Shelters, che della rete europea WAVE alle quali participeremo attivamente.

Sarà un’esperienza importante che ci fornirà strumenti e conoscenze, insieme con le energie, la passione e la dedizione di femministe di tutto il mondo, per meglio sostenere le nostre battaglie e azioni future per fermare la violenza contro le donne e su cui non mancheremo di tenervi aggiornate.

*Casa delle donne per non subire violenza Onlus, Bologna 
**Differenza donna, Roma

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