Elisa Ercoli*

Quando ho letto il libro “Femminismo e processo penale” scritto da Ilaria Boiano, avvocata dell’Ufficio Legale di Differenza Donna, e donna del direttivo della nostra ONG, ho pensato fosse una grande occasione per prendere la parola, non solo sulla relazione tra femminismo e processo penale ma tra bisogni e diritti.

Se per rispondere ai bisogni bastano dei “servizi”, per ottenere dei diritti serve di praticare la politica. E Ilaria Boiano nel suo libro spiega bene quanto sia irrinunciabile questo continuo lavoro della Politica delle donne, senza il quale la cultura dominante è pronta a riprendere il sopravvento a svantaggio dei diritti e delle libertà̀ delle donne.

È per questo che i Centri antiviolenza non sono dei servizi, ma fanno la politica, sono i soggetti della Politica delle Donne. E le avvocate delle donne proprio nei Centri antiviolenza hanno la possibilità̀ di stare all’interno di un sistema che garantisce loro di produrre una nuova cultura, di stare nelle relazioni e quindi producono una nuova conoscenza che si svincola dalle gerarchie professionali, per ritrovare così il senso di un lavoro politico trasformativo che in quanto tale ha valore per tutte.

Un’altra occasione è da cogliere da questo libro: l’avvio di un dialogo tra il femminismo della differenza, quel femminismo che ha posto lo sguardo oltre il patriarcato, ed il femminismo delle donne dei Centri antiviolenza che nel patriarcato più̀ becero e agguerrito, quello degli uomini violenti e quello delle Istituzioni e delle società̀ misogine, hanno deciso di stare per poterlo sconfiggere.

Come donna della politica dei Centri antiviolenza sento una grande necessità di contaminazione tra questi due mondi, per dare concretezza e contezza alla politica femminista senza teorizzazioni ideologiche, ma anche per ricordare e rafforzare cambiamenti affermativi della libertà delle donne che debbono essere fissati e stampati nelle memorie e nelle coscienze fino a farli diventare cultura diffusa delle relazioni tra i generi.

Per raggiungere questo obiettivo, così come scrive Ilaria Boiano, tutti gli strumenti debbono essere utilizzati per le potenzialità̀ trasformative che hanno in materia di affermazione dei diritti e delle libertà̀ delle donne: lo strumento giuridico è uno di questi strumenti, mediante il quale le intelligenze, la passione e la determinazione delle donne avvocate hanno saputo produrre grandi ed innovativi risultati.

*Differenza Donna ONG, Roma